Sono giornate di grande fermento per il Movimento Stellato. Complici, la scissione di Luigi Di Maio, e la questione del doppio mandato.
La questione del doppio mandato, resta ancora da risolvere. Beppe Grillo è a Roma, durante queste ore calde per il Movimento Stellato. A complicare le cose, l’appoggio del governo Draghi al partito, sembra traballare in maniera importante. Tra una riunione e l’altra, Grillo avrebbe regalato qualche dichiarazione in codice ai giornalisti, impegnati a seguirlo come seguci fedeli.
Così Grillo dice che il Movimento resta al governo: a domanda diretta, il garante risponde “ma certo”, prendendosela poi con i giornalisti presenti e accusandoli di “comportarsi male” con lui e il partito.
Un Grillo deciso
Grillo ha inoltre aggiunto che oggi sarebbe stata delineata la questione circa i due mandati. Il nodo ricadrebbe sull’opportunità di inserire una deroga, tra l’altro molto urgente, a causa delle scadenze del termine per la presentazione di un candidato alle primarie per le elezioni regionali in Sicilia. Il favorito sarebbe Giancarlo Cancelleri (sottosegretario e storico esponente del Movimento 5 Stelle). Ma questo sforerebbe il limite dei due mandati. Su questo Grillo – a quanto filtra – sarebbe irremovibile e non vorrebbe concedere alcun tipo di deroga, visto che per lui si tratta di un “tema identitario”, a differenza di quanto lasciato filtrare dal leader Giuseppe Conte.
Sull’appoggio al governo Draghi, però, Grillo è stato abbastanza cristallino, nonostante si ripetano i malesseri in seno al gruppo parlamentari – soprattutto alla Camera – che vorrebbero abbandonare la maggioranza e l’esecutivo. Si sarebbe vociferato di un appoggio esterno, anche se da parte di fonti anonime all’interno del Movimento.